Azienda

Un'antica storia di famiglia

Una proprietà antica, tramandata di generazione in generazione dalla famiglia nobiliare dei Baroni Scudero a San Giovanni Montebello, nei pressi di Giarre, alle pendici dell’Etna.

La casa “terrana” Scudero, risalente al XVII secolo, è costituita da un unico basso piano che la proteggeva dalle frequenti scosse telluriche del vulcano ma che al contempo la rende parte integrante di un paesaggio mozzafiato. Dai vigneti siti intorno alla casa, spiccano antiche piante secolari e, sullo sfondo, si staglia la visione del mare Jonio.

Sull’ampio terrazzo fronte casa, è ancora presente l’antica cisterna dal collo esagonale, intagliata in pietra lavica, in cui l’acqua piovana raccolta dai tetti attraverso le “canalate” rendeva la casa vivibile anche nei mesi di siccità, quando il barone con la famiglia al seguito, per sfuggire alla calura estiva, amava rifugiarsi in campagna. Ai lati del terrazzo spiccava un secolare bagolaro ed è ancora presente un glicine che ombreggia le sedute in muratura ornate da stemmi della casata graffiti nell’intonaco. Questi dettagli hanno ispirato 100 anni dopo, le etichette dei vini bianchi che nel 2020 si affacciano sul panorama vitivinicolo italiano.

Il luogo che più di ogni altro caratterizzava i giorni di ottobre era il palmento e la cantina: cuore pulsante dell’azienda vitivinicola. La vendemmia ed il suo magico rito, il momento culminante di un’intera annata: quando squadre di vendemmiatori si alternavano a scaricare dalle ceste l’uva nel palmento per la prima spremitura. Qui, anno dopo anno, si rinnovava l’alchimia naturale in cui il frutto si fa bevanda, per maturare e affinarsi nelle grandi botti in attesa dell’altro rito, quello dell’assaggio, tradizione del giorno di San Martino.

Questo ciclo si ripete da circa quattrocento anni.